Complesso Turistico Aurora
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 I LAGHI E FIUMI DEL COMPRENSORIO AQUILANO
 
 
LAGO SINIZZO – SAN DEMETRIO NE VESTINI (AQ)
INDICAZIONI STRADALI - COME ARRIVARE
A circa 6 km dal paese in un ambiente naturale intatto e suggestivo, si trova il Lago Sinizzo.
 

A 702 m. s.l.m., di origine carsica, ha un diametro di circa 200 m. ed occupa una depressione che risale ad un milione di anni fa.
 
 
Lo specchio d'acqua di forma circolare, e' circondato da una ricca vegetazione e si rispecchia nel verde delle stesse acque. Il posto, estremamente suggestivo, e' sempre stato per gli abitanti del luogo e delle zone circostanti, meta di escursioni, luogo di vacanza e piscina naturale.
 
 
Nell'ultimo anno sono stati apportati importanti lavori di sistemazione delle aree verdi e di sosta che permettono ai visitatori un soggiorno sempre piu' gradevole e divertente.

E' un punto di sosta ideale per la bellezza del paesaggio; le sue rive erbose, ombreggiate da salici piangenti, invitano al riposo o ad attività da spiaggia. E' possibile effettuare un piacevole pic-nic nelle are adeguatamente attrezzate mentre i bambini possono divertirsi anche nell'apposito parco giochi.

LAGO DI CAMPOTOSTO (AQ)
INDICAZIONI STRADALI - COME ARRIVARE
A circa 50 km
 
Lago artificiale di notevole estensione e profondità situato a quota discretamente elevata ( circa 1300 m.), ha occupato una conca naturale dove, sino alla realizzazione del bacino, resa possibile con la costruzione di ben tre dighe, si trovavano delle zone paludose da cui veniva estratta la torba


Si raggiunge dall'Aquila percorrendo la vecchia statale del Passo delle Capannelle per Teramo, deviando per Campotosto poco dopo il passo stesso.
 
 
Le acque del lago, che alimentano un complesso sistema per la produzione dell'energia idroelettrica, sono di ottima qualità, il clima ,data la quota e la posizione, a poca distanza da monti molto alti (Gran Sasso e Monti della Laga), è molto rigido.

 
Il bacino si può quindi frequentare dalla primavera inoltrata al primo autunno, nei mesi invernali quasi sempre la sua superficie è gelata.

 
Tutte le sponde del bacino sono percorse da strade asfaltate, l'agibilità delle sponde è buona. Si alterna

no rive degradanti in corrispondenza delle quali la profondità cresce lentamente e rive più scoscese dinnanzi alle quali la profondità dell'acqua è subito molto elevata.
 

 


L'itinerario è senz'altro da consigliare soprattutto per la particolarità e la bellezza del posto, esistono lungo la strada che costeggia il lago aree attrezzate per i picnic. Tenere sempre presente la rigidità del clima anche nelle giornate assolate.





LAGO DI SCANNO (AQ)
A circa 70 km
INDICAZIONI STRADALI - COME ARRIVARE
 
Il lago di Scanno, appartenente per tre quarti al comune di Villalago e per un quarto a quello di Scanno, si trova in Abruzzo, nella bassa provincia dell'Aquila, tra i Monti Marsicani, nell'alta valle del fiume Sagittario, originatosi per un'antica frana staccatasi dal soprastante monte Genzana, tra 12.820 e 3.000 anni fa, che ha sbarrato il fiume Tasso.

 
Il lago, situato a un'altitudine media di 922 metri s.l.m. e contornato da alcune cime dei Monti Marsicani come la Montagna Grande e Monte Genzana, ha coste molto ridotte e per alcuni brevissimi tratti sono state adattate per la ricezione di bagnanti formando delle spiagge artificiali di sassi.

Si trova a metà strada tra Villalago e Scanno, ed è il lago naturale più grande della regione.

Da alcune visuali si presenta in forma di cuore, come ad esempio dal belvedere di Frattura Nuova, non molto distante dalla enorme frana del monte Rava che generò il lago sbarrando la valle del Sagittario.

Il lago ha come immissari il torrente Tasso ed il torrente Giordano nonché alcuni corsi d'acqua minori e stagionali; non sembra avere emissari superficiali perché a causa del fenomeno carsico le acque del lago fuoriescono dal terreno poco più a valle, nel comune di Villalago, dando vita al fiume Sagittario. Durante l'inverno a volte un corso d'acqua attraversa la valle dal lago a Villalago generando altri laghi minori, alimentati dalle acque piovane e dal disgelo delle nevi fino alla tarda primavera, detti Cupaglione, Lago Secco o Laguccio, Lago Pio o Cupìa e Lago Buono. La profondità massima che raggiunge varia da un minimo di 30 metri a 32 metri quando c'è la piena.
 
 
Tra i mammiferi si possono ammirare i lupi appenninici, gli orsi marsicani e le volpi rosse.
 
La fauna avicola è composta soprattutto da germani reali e altre anatre selvatiche, folaghe europee, falchi pellegrini, falchi di palude, allocchi, gufi, astori, aquile, oltre altre numerose specie soprattutto di passeriformi.
 
La fauna ittica è composta prevalentemente da persici reali, trote, coregoni, pesci gatto e lucci. Da segnalare la presenza di anguille e della rara tartaruga tigrata (Emys orbicularis).
 
 
ALTRI LAGHI NEL COMPRENSORIO AQUILANO

Barisciano: Lago Passaneta
Calascio: Lago di Calascio
Caporciano: Lago di Caporciano e lago di Bominaco
Castelvecchio Calvisio: Lago Morto
Prata d'Ansidonia: Lago di Roffo
San Benedetto in Perillis: Lago di S. Benedetto
S. Stefano di Sessanio: Lago della Madonna
 
I FIUMI DEL COMPRENSORIO AQUILANO
 

IL FIUME ATERNO PESCARA
 
Il fiume Aterno è il corso d'acqua principale della provincia di L'Aquila e, dopo l'immissione delle sorgenti del Pescara all'altezza di Popoli, il principale della Regione Abruzzo. Da questo punto, fino alla foce nel mare Adriatico, prende il nome di Pescara.

 
Il fiume Aterno (145 km di lunghezza totale) drena direttamente, o tramite sorgenti, un bacino comprendente l'alta, la media e la bassa valle aquilana, una parte del massiccio del Gran Sasso, del Velino e del Sirente.
 
 
L'Aterno nasce a Nord dell'abitato di Aringo, alimentato dalle omonime sorgenti situate sulle pendici di M. Capo-Cancelli (1398 m s.l.m.) e prende il nome di Torrente Mandragone fino alla località Piè di Colle. Il fiume attraversa e drena la Piana di Montereale-Capitignano, per una stretta gola, perviene al centro dell'Aquila dopo aver attraversato numerosi piccoli centri abitati.

Nella piana a Nord della Città di L'Aquila, il fiume Aterno riceve importanti contributi dal fiume Vetoio, e dal torrente Raio; a sud dell'abitato di Bazzano, a circa 10 km ad est di L'Aquila, il fiume riceve, in sinistra, l'apporto del fiume Raiale. Il fiume Aterno ed i suoi affluenti, dalle sorgenti fino a monte della città di L'Aquila, non hanno significative utilizzazioni se si esclude la irrigazione di limitata importanza. La pratica irrigua si fa più intensa a valle dove i corsi d'acqua Aterno e Raiale vengono, pur se per limitati periodi estivi, utilizzati intensamente.
 
 
All'altezza della piana di Molina, il fiume Aterno è rifornito dall'omonimo gruppo di sorgenti. In questo tratto non vi sono altre utilizzazioni tali da produrre riduzioni di portata, ad eccezione di prelievi, per usi potabili, da sorgenti con portata limitata. A valle di Molina il fiume Aterno scorre ripido ed incassato nelle aspre Gole di San Venanzio fino a raggiungere la piana di Molina e quella di Raiano; nelle gole è situata una traversa per la produzione di energia elettrica ed una presa per la irrigazione della sottostante vallata. Il fiume Aterno a monte dell'abitato di Popoli riceve, in destra, il fiume Sagittario, suo principale affluente, che a sua volta riceve le acque dal fiume Gizio e dal fiume Vella.
 
 
Il fiume Pescara nasce dall'omonima sorgente (Riserva Naturale) poco a monte di Popoli. In corrispondenza dell'abitato di Popoli, il fiume Aterno riceve le acque del Pescara e prende il nome di Pescara. Il Pescara è composto da una rete idrica superficiale molto articolata, alimentata in parte da sorgenti perenni ed in parte dallo scioglimento dei nevai in quota, attraverso una ricca rete di torrenti stagionali.

 
La geomorfologia del bacino a valle dell'abitato di Popoli cambia rapidamente e si conforma al modello comune di corsi d'acqua peninsulari adriatici, con progressiva trasformazione da tipologia montana, con sponde acclivi ed essenzialmente calcaree, a tipologia collinare, con sponde a debole pendenza costituite essenzialmente da argille e limi argillosi. Nella sua parte terminale, dall'attraversamento della città di Pescara fino alla foce, il fiume Pescara è stato arginato e canalizzato dopo la piena del 1934, che ha provocato ingenti danni alla città.
 
 
L'intero corso del fiume Pescara e del suo principale affluente, il fiume Tirino, sono interessati da numerose captazioni d'acqua per la produzione di energia elettrica. Inoltre, il fiume Tirino è interessato da ulteriori captazioni da parte di allevamenti di trote.
 
Il Fiume Pescara, che sfocia in Adriatico in corrispondenza dell’omonima città, è alimentato, nel suo corso più alto, dai deflussi dagli Appennini Abruzzesi, che raggiungono le quote più elevate della catena.
 
Il corso d’acqua, che dalla gola di Popoli si dirige, con corso poco pendente, verso la costa Adriatica con direzione pressoché normale alla costa stessa, è alimentato, a monte della gola, dalla confluenza del Fiume Aterno, che proviene da Nord-Ovest, e del fiume Sagittario, che scorre da Sud-Est.
 

Tale conformazione, anomala per i corsi d’acqua appenninici con foce in Adriatico, deriva dalla corrispondente particolare conformazione della catena montuosa, che presenta due diversi spartiacque paralleli al mare, essendo il più prossimo alla linea costiera interrotto dalla profonda valle rocciosa di Popoli, determinata da una faglia che separa il monte Morrone dalle propaggini meridionali del massiccio del Gran Sasso.
 
Il primo spartiacque, orientale, è caratterizzato dalle quote più elevate che l’Appennino insulare raggiunge, col Monte Corno (Gran Sasso - 2814 m s.l.m.) e col Monte Amaro (Maiella - 2714 m s.l.m.)
Il secondo spartiacque, parallelo al primo, verso occidente, raggiunge quote meno elevate (M. Sirente - 2349 m s.l.m.), ma comunque ragguardevoli.
 
La valle tra le due catene è drenata, come indicato, dall’Aterno e dal Sagittario, che scorrono ambedue, con diversa morfologia d’alveo, verso la gola di Popoli.
 
le portate di massima piena del Pescara alla foce dipendono essenzialmente dalle precipitazioni che avvengono a valle della gola di Popoli, ed in particolare, dalla zona di Caramanico e S. Eufemia, ove tali precipitazioni (tavola 2) sono più intense.
 
Il fiume Pescara ha il bacino imbrifero più esteso tra quelli dell’Italia insulare con foce in Adriatico, con una superficie di poco inferiore ai 3200 Kmq.
 
FIUME TIRINO - escursioni in canoa
Il fiume proviene dal Gran Sasso, dal sistema acquifero di Campo Imperatore e dopo un percorso carsico di 25 Km, fuoriesce a valle.
Dopo i lavori del traforo del Gran Sasso, la sua capacità si è molto ridotta, ma rimane costante per tutto l'anno ( 6000 l/sec ) ad una temperatura di 11°, non avendo affluenti, le sue acque sono sempre limpide.

Un’escursione in canoa sul Tirino, definito tra i fiumi più limpidi e puliti d’Italia, è il modo migliore per rilassarsi con la mente e con il corpo.

L’acqua cristallina, la vegetazione rigogliosa e la ricca fauna, vi accompagneranno in questo fantastico viaggio

Un'escursione dove è davvero possibile conoscere gli autentici saperi e sapori di questo favoloso corso d'acqua, ricadente nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, rinfrescarsi la bocca con le sue gelide e limpide acque, deliziare il palato con il gusto della sedanina d'acqua.

Durante l’escursione gli ospiti avranno la fortuna di conoscere il patrimonio culturale, monumentale, paesaggistico e naturalistico della Valle del Tirino, territorio nel quale è stata rinvenuta la statua del Guerriero di Capestrano, e riceveranno tante preziose informazioni elargite dagli accompagnatori.

A valle, alimenta tre sorgenti, Capo d'Acqua, Presciano e il piccolo lago sotto Capestrano, ma il maggiore afflusso proviene da Capo d'Acqua essendo le altre due quasi ferme. Il nome deriva dal greco " tritano " e vuol dire appunto triplice sorgente, la valle in cui scorre è anche detta valle Tritana o valle Trita.

Il fiume ospita trote e gamberi rarissimi tra cui la famosa trota Fario, che può raggiungere anche oltre il chilogrammo di peso. Aironi, gallinelle di fiume e lontra è la fauna presente.

Caratteristici di questo fiume sono i salici cinerini e i salici bianchi, ma anche i lecci ed il ginepro rosso.

Notizie tratte in rete
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