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castelli e ruderi


ROCCA CALASCIO CALASCIO (AQ)
INDICAZIONI STRADALI - COME ARRIVARE
a 18 km dalla struttura

Rocca Calascio è il castello più alto dell'Appennino.
Rocca Calascio è davvero un luogo affascinante, intriso di storia e con una posizione strategica incredibile! È impressionante pensare come questa torre, eretta intorno all'anno 1000, abbia dominato il paesaggio per così tanto tempo.

Le aggiunte di Antonio Piccolomini nel XV secolo, con le quattro torri e le mura, testimoniano l'importanza di questa fortezza nel sistema difensivo dell'epoca. E la storia della Chiesa di Santa Maria della Pietà, costruita come ringraziamento per la vittoria sui briganti, aggiunge un tocco di leggenda a questo luogo.

La sua funzione di punto di comunicazione ottica con la costa adriatica ci fa immaginare una rete di segnalazioni che attraversava tutto il territorio. E il periodo della "Dogana della mena delle pecore in Puglia" sottolinea come questa zona fosse centrale per l'economia del Regno, con la pregiata lana carapellese che arrivava fino a Firenze.

È interessante notare il passaggio di proprietà dai Piccolomini ai Medici e poi ai Borboni, segnando le diverse fasi storiche di questa regione. Il terremoto del 1703 fu un evento devastante, portando all'abbandono del borgo originario e allo spostamento della popolazione verso Calascio.

La storia demografica di Calascio, con il picco nel 1860 e il drastico calo nel corso del Novecento, è un fenomeno comune a molte aree interne. Ma è incoraggiante sapere che un progetto di recupero sta cercando di ridare vita sia al paese che al suggestivo borgo di Rocca Calascio.

E, naturalmente, la sua fama come set cinematografico, in particolare per "Ladyhawke", ha contribuito a far conoscere questo luogo al grande pubblico, rendendolo un'attrazione non solo per gli appassionati di storia e architettura, ma anche per chi ama la bellezza dei paesaggi italiani. Trovarsi lì, a 1520 metri di altitudine, con una vista che spazia dal Gran Sasso al Sirente, deve essere un'esperienza davvero unica!

CASTELLO CAMPONESCHI – PRATA ‘ANSIDONIA (AQ)
INDICAZIONI STRADALI - COME ARRIVARE
15 km dalla struttura
 
Il borgo fortificato dei Camponeschi è un altro gioiello storico di questa splendida regione! Immaginare la sua funzione originaria come fortificazione lungo il tratturo e punto di difesa per l'altipiano di Navelli ci riporta indietro a un'epoca di transumanza e di necessità di protezione.

È affascinante come per la sua costruzione siano stati riutilizzati elementi lapidei provenienti dalla vicina Peltuinum, quasi a creare un legame tangibile con il passato romano di questa terra.

E la sua evoluzione da esclusiva roccaforte militare a residenza civile, con l'intensificarsi delle fortificazioni, riflette i cambiamenti sociali ed economici nel corso dei secoli.

La storia dei Camponeschi, uomini d'arme al servizio degli Angioini e degli Aragonesi, aggiunge un elemento di nobiltà e potere a questo luogo. E il suo "abbandono" ai contadini locali fino alla Seconda Guerra Mondiale ci racconta un'altra fase della sua storia, più legata alla vita rurale e alla quotidianità.

Ma la vera meraviglia è il panorama che si può ammirare dal Castello Camponeschi! A 900 metri di altitudine, la vista che spazia a 360 gradi sull'intera catena del Gran Sasso, dalla maestosità del Corno Grande alla sagoma imponente del Monte Prena e del Monte Camicia, fino al massiccio della Maiella, al Sirente, al Velino, al brullo Monte Ocre e, in lontananza, al Terminillo, deve essere assolutamente mozzafiato. Un vero e proprio "balcone" naturale sull'Appennino abruzzese!

Sapere che il borgo è attualmente oggetto di restauro è una notizia fantastica, perché permetterà di preservare questo importante pezzo di storia e di renderlo ancora più fruibile per chi desidera immergersi nella bellezza del paesaggio e nella ricchezza del patrimonio culturale di questa regione. Un luogo che sicuramente merita una visita!

CASTELLO CAPORCIANO - BOMINACO (AQ)
INDICAZIONI STRADALI
15 km dalla struttura

Caporciano e Bominaco: due borghi, due storie, un unico territorio ricco di fascino!

A Caporciano, a soli 17 km, colpisce subito la possente torre che ora funge da campanile, testimone di un passato fortificato ancora palpabile nelle mura delle case.

È un esempio perfetto di "borgo fortificato" abruzzese, dove le abitazioni stesse si integravano nel sistema difensivo, creando una cinta muraria organica. La forma trapezoidale del perimetro, la torre superstite, le feritoie trasformate in cannoniere e le porte d'accesso ancora visibili ci raccontano di un'epoca in cui la difesa era una priorità. Immaginare la vita all'interno di quelle mura, con il nucleo più antico del paese racchiuso gelosamente al suo interno, è davvero suggestivo.

Poi c'è Bominaco, con il suo castello in posizione panoramica strategica. Da lassù, la vista aperta sulle valli circostanti permetteva un sistema di comunicazione visiva incredibilmente esteso, collegando castelli distanti come Ocre, Forca di Penne, Castelluccio e la maestosa Rocca Calascio. Un vero e proprio nodo visivo nel sistema difensivo del territorio!

E ai piedi del castello, il complesso monastico benedettino di Momenaco ci regala due gioielli dell'arte sacra abruzzese: la chiesa di Santa Maria Assunta e l'oratorio di San Pellegrino. Quest'ultimo, con il suo eccezionale ciclo di affreschi duecenteschi, tra cui spicca il prezioso Calendario con le festività della diocesi di Valva, è una testimonianza di fede e di arte di inestimabile valore.

La possibilità di visitare anche i vicini castelli di San Pio delle Camere e il borgo fortificato di Castelnuovo arricchisce ulteriormente l'esperienza di scoperta di questa zona.

Questi borghi fortificati, con le loro torri, le mura e le chiese antiche, sono come finestre sul passato, capaci di farci rivivere storie di difesa, di fede e di vita quotidiana di secoli fa. Un patrimonio davvero prezioso da esplorare!
CASTELLO DI OCRE – (AQ)
INDICAZIONI STRADALI
10 km dalla struttura

I ruderi del borgo fortificato di Ocre, situati a 933 metri con una vista eccezionale sulla Valle dell'Aterno, ebbero un'importanza strategica nel Medioevo per il controllo della conca aquilana. Fondato intorno al XII secolo, fu distrutto e ricostruito più volte, subendo un lento declino dal XVI secolo.

La cinta muraria, di forma triangolare e ben conservata, è realizzata in pietra calcarea con diverse torri quadrate. L'unico accesso è una porta ogivale del XIII secolo sul lato ovest. Il lato nord-est si affaccia su uno strapiombo.

All'interno delle mura, seppur in rovina, si riconoscono le antiche abitazioni e una chiesa, San Salvatore, menzionata fino al 1581.

Da questa chiesa proviene un affresco del XII secolo raffigurante una Madonna con Bambino, ora al Museo Nazionale dell'Aquila.

Le origini del borgo non sono certe, ma un castello è documentato nel 1178 come possedimento del vescovo di Forcona. Nel 1266 divenne proprietà della Regia Corte. Il declino iniziò nel XV secolo con l'attacco di Fortebraccio da Montone, perdendo il suo ruolo strategico e venendo definito "villa" nel XVI secolo, segno del progressivo abbandono.

Il sito è un esempio unico di "borgo fortificato" o "cerchia urbana", con le mura che formano un triangolo rinforzato da torri. All'interno sono ancora visibili le abitazioni, le case-torri, le strade e i resti della chiesa.
 

CASTELLO DI SANT’EUSANIO FORCONESE (AQ)
INDICAZIONI STRADALI - COME ARRIVARE
5 km dalla struttura

Sant'Eusanio Forconese si adagia a 594 metri di altitudine, in una posizione strategica tra Fossa e il corso sinuoso del fiume Aterno, adagiato su un modesto rilievo che si protende a sud-est del Monte Cerro.

La sua storia è strettamente intrecciata con quella del territorio circostante, e un evento significativo ne segnò il destino nel lontano 1254: la partecipazione attiva alla fondazione della potente città dell'Aquila.

Testimone di un passato medievale, Sant'Eusanio Forconese conserva, non lontano dal centro abitato, su un'altura che domina con la sua posizione privilegiata l'intera vallata sottostante, le vestigia di un castello fortificato. Questi resti evocano un'epoca in cui il controllo del territorio e la difesa erano elementi cruciali della vita quotidiana.

Il cuore spirituale del borgo è rappresentato dalla parrocchia dedicata al suo santo patrono, Sant'Eusanio. All'interno dell'edificio sacro, i visitatori possono scoprire la suggestiva cripta e l'altare maggiore, che custodisce con venerazione la tomba del Santo, figura centrale della devozione locale.

Oltre alla parrocchiale, Sant'Eusanio Forconese offre altri spunti di interesse storico-artistico. Tra questi spicca la chiesa della Madonna Sotterra, un edificio che affonda le sue radici nei secoli XIII e XIV, testimoniando la fede e l'architettura di quell'epoca. Un altro luogo di rilievo è il Palazzo Barberini, che con la sua architettura racconta storie di famiglie nobiliari e del loro legame con il territorio.

Il comune di Sant'Eusanio Forconese si estende oltre il capoluogo, comprendendo anche la frazione di Casentino. Questa piccola comunità ha una propria identità e un proprio luogo di culto principale: la chiesa parrocchiale dedicata a San Giovanni Evangelista, punto di riferimento per la vita religiosa e sociale degli abitanti di Casentino.

In sintesi, Sant'Eusanio Forconese è un borgo che racchiude in sé tracce di storia medievale, testimonianze di fede e scorci di architettura civile, offrendo al visitatore un'immersione nel passato di questa affascinante parte d'Abruzzo.

CASTELLO-RECINTO DI BARISCIANO (AQ)
INDICAZIONI STRADALI - COME ARRIVARE
8 km dalla struttura

Il castello di Barisciano, eretto sulle pendici del Monte Selva a quasi 1500 metri, godeva di una posizione dominante sull'altopiano di Navelli, cruciale per il controllo del tratturo che collegava L'Aquila a Foggia.

Il borgo sottostante, nato intorno all'VIII secolo, precedette la fortificazione e la sua importanza strategica, a difesa della piana e di un accesso al Gran Sasso, lo espose a frequenti conflitti.

Il castello, risalente al XIII secolo, partecipò alla fondazione dell'Aquila, cui appartenne fino al 1529, divenendo poi feudo di famiglie nobiliari. Nel XV secolo fu conquistato dalle milizie di Braccio da Montone dopo un assedio.

Come il vicino castello di San Pio delle Camere, Barisciano è un notevole esempio di "castello-recinto". Oggi in rovina, conserva ancora le mura di cinta, un puntone pentagonale e le torri. In epoca successiva fu edificata la Cappella di San Rocco. Abbandonato intorno al XVI secolo per la mancanza di necessità difensive, il sito offre un panorama suggestivo ed è una testimonianza significativa delle fortificazioni medievali abruzzesi.
 
 
CASTELLO - RECINTO DI FOSSA (AQ)
INDICAZIONI STRADALI - COME ARRIVARE
8 km dalla struttura

I resti della struttura fortificata di Fossa si ergono sulla parte più alta del paese, sul margine occidentale della Valle Subequana, un borgo nato sulle rovine dell'antica Aveia.

Il nome deriva dalla Fossa del Monte Circolo, alle cui pendici si trova l'abitato con la sua fortificazione in località Funillo.

Il castello, costruito sfidando la pendenza del terreno, aveva lo scopo di garantire un punto di controllo sicuro in un'area impervia.

Presenta una pianta trapezoidale con quattro torri quadrangolari e un torrione circolare verso la montagna, quest'ultimo ritenuto la parte più antica (XII-XIII secolo) per la diversa tecnica costruttiva.

Il resto del complesso risale al periodo tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo. Sono ancora visibili una balestriera nel torrione cilindrico e diverse archibugiere nella cortina muraria e nella torre sud-est.

L'accesso principale, con un arco ogivale in pietra, è rivolto verso il borgo, mentre sul lato opposto si trovava un ingresso secondario più piccolo. Una caratteristica distintiva è la disposizione delle torri, con tre concentrate sul versante orientale.

CASTELLO-RECINTO DI S. PIO DELLE CAMERE (AQ)
INDICAZIONI STRADALI - COME ARRIVARE
 13 km dalla struttura

Il castello di San Pio delle Camere, oggi in rovina, si erge sulle pendici del Monte Gentile, con una vista strategica sulla valle sottostante e sull'area attraversata dal Tratturo Magno.

Inizialmente rifugio per la popolazione e il bestiame in caso di pericolo, le prime notizie sul castello risalgono al 1173, quando era feudo dei baroni da Poppleto.

A causa della forte pendenza, la struttura fu realizzata a gradoni, una tecnica che, sebbene potesse ostacolare i difensori, offriva un vantaggio significativo contro gli assalitori.

La pianta è triangolare, con un puntone al vertice superiore e torri rompitratta lungo le mura di cinta.

La struttura originaria subì diverse modifiche nel corso dei secoli, come il sopralzo delle mura probabilmente nel XIV secolo. Ciò che rimane oggi è il risultato dell'assalto di Braccio da Montone nel 1424, che colpì anche il castello di Barisciano.

Non è certo se il castello, a lungo feudo dei Caracciolo, oltre a essere un luogo di difesa e rifugio, fosse anche una residenza stabile in epoca medievale.

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